Da simbolo della criminalità organizzata a spazio di rinascita e inclusione: è questa la trasformazione che ha interessato l’abitazione di via Trento 12 a Volpiano, bene confiscato alla mafia, ora sede del nuovo progetto di cohousing “Autonomo e Connesso”, inaugurato ufficialmente nella serata di venerdì 11 aprile.
L’iniziativa, realizzata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rientra nella Missione 5 “Inclusione e Coesione” e nasce grazie al finanziamento dell’investimento 1.2 “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”. A promuoverla è l’Unione dei Comuni Nord Est Torino (Unione NET), in partenariato con la Cooperativa sociale Il Màrgine e con il supporto attivo del Comune di Volpiano.
Un nuovo modello di autonomia e coabitazione
“Autonomo e Connesso” è un progetto pluriennale che si propone di accompagnare persone con disabilità lieve in percorsi personalizzati verso una maggiore autonomia abitativa, sociale e lavorativa. Il cohousing di Volpiano è il primo tassello concreto di una rete che si estenderà anche a Settimo Torinese, con la creazione di altri appartamenti dedicati.
Tra le principali azioni previste figurano:
• la co-costruzione del progetto individuale, con il coinvolgimento diretto di famiglie, operatori e professionisti;
• il rafforzamento delle autonomie domestiche e personali;
• il supporto psicologico per le famiglie;
• l’attivazione di percorsi di vita indipendente in ambienti protetti e tecnologicamente attrezzati;
• il potenziamento delle competenze digitali e il sostegno all’inserimento lavorativo.
Un’équipe multidisciplinare per accompagnare il cambiamento
Alla base del progetto c’è il lavoro di un’équipe multidisciplinare composta da educatori, assistenti sociali, psicologi e operatori socio-sanitari. Il loro intervento è fondamentale per costruire un contesto di fiducia e responsabilità, capace di accompagnare le persone coinvolte in un percorso di crescita reale e sostenibile.
Non solo supporto individuale, ma anche laboratori, attività sul territorio e momenti di confronto aperti alla comunità: “Autonomo e Connesso” punta a diventare un modello di riferimento per l’inclusione, dove l’abitare condiviso si traduce in benessere, partecipazione e relazioni autentiche.
Un bene comune restituito alla comunità
L’utilizzo di un immobile confiscato alla criminalità organizzata aggiunge un valore simbolico potente: la legalità che si fa strumento concreto di giustizia sociale. “È un segnale forte – commentano i promotori – che dimostra come sia possibile restituire alla collettività ciò che era stato sottratto, trasformandolo in opportunità e speranza”.
Con “Autonomo e Connesso”, a Volpiano non nasce solo una casa, ma un progetto di vita. Un luogo dove l’autonomia si costruisce giorno dopo giorno, con il sostegno della comunità, delle istituzioni e del terzo settore. Un esempio di coesione e innovazione sociale che guarda al futuro con coraggio.