La crisi di maggioranza dell'amministrazione Giulivi si è nuovamente manifestata in Consiglio Comunale, sollevando domande sulla capacità del sindaco di Venaria Reale di portare avanti l'amministrazione. Così è iniziata la conferenza stampa tenutasi il 2 ottobre, alle ore 20:00, nella sede del Partito Democratico di Venaria Reale. Un fronte unito di consiglieri ha esposto la situazione e chiesto chiaramente le dimissioni del sindaco. Alla conferenza erano presenti il consigliere Stefano Mistroni (Capogruppo Partito Democratico), Raffaele Trudu (Vice Capogruppo Partito Democratico), Rossana Schillaci (Consigliera Partito Democratico), Alessandro Brescia (Capogruppo lista civica Uniti per Cambiare), Mariachiara Catania (Vice Capogruppo lista civica Uniti per Cambiare) e Davide De Santis (Capogruppo Movimento Cinque Stelle).
Consiglio comunale: il bilancio consolidato che non passa
La crisi di maggioranza è emersa in maniera lampante nelle ultime sedute del Consiglio Comunale. Lunedì 30 settembre, il consiglio è stato annullato per mancanza del numero legale. Il giorno successivo, il 1 ottobre, la seduta è stata convocata, ma l'amministrazione Giulivi non è riuscita a ottenere i numeri necessari per approvare il bilancio consolidato. Di conseguenza, due delibere della giunta sono state ritirate, tra cui la variante n. 32 (VALORIZZAZIONE AREA EX-OSPEDALE IN PIAZZA ANNUNZIATA) del Piano Regolatore Generale. Inoltre, la maggioranza ha ritirato la delibera n. 191 del 01/08/2024 (VARIAZIONE DI BILANCIO AL D.U.P. 2024/2026), evitando un voto che avrebbe potuto rivelare ulteriori debolezze interne.
La seduta ha visto anche una svolta inattesa: i consiglieri Andrea Accorsi e Andrea Dei del gruppo Venaria Riparte hanno annunciato la costituzione di un gruppo misto di maggioranza, con l'intenzione di richiedere un assessorato. Questo passo ha causato ulteriori disordini all'interno della già fragile maggioranza. A complicare ulteriormente la situazione, la consigliera Domenica Chirico della Lega, inizialmente aderente al nuovo gruppo, ha poi dichiarato di aver comunicato con lettera scritta inviata al Presidente del consiglio di non far più parte del gruppo misto di maggioranza, sostenendo di essere stata "raggirata" nella sua adesione.
Contestazioni delle minoranze
Le tensioni si sono ulteriormente intensificate durante il consiglio comunale del 1 ottobre. Il Consigliere Brescia ha contestato al presidente del consiglio, Ferrauto, il fatto che la seduta fosse un proseguimento di quella precedente e avrebbe dovuto iniziare alle ore 18:00, momento in cui erano presenti solo otto consiglieri di maggioranza, un numero insufficiente per raggiungere il quorum necessario. Invece, la seduta è iniziata alle 18:30, quando si era raggiunto il numero legale. Brescia ha ribadito che il presidente del consiglio dovrebbe essere un rappresentante di tutti i consiglieri, non solo della maggioranza.
Non sono mancati momenti di tensione durante il consiglio: alcune voci di presunte denunce sono emerse durante le discussioni. Inoltre, le minoranze hanno contestato al presidente la mancata notifica di alcuni atti ai consiglieri di opposizione. Il presidente si è giustificato affermando di non aver avuto modo di confrontarsi con il segretario su alcune procedure.
La conferenza stampa
Durante la conferenza stampa del 2 ottobre, i rappresentanti delle opposizioni – Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e la lista civica Uniti per Cambiare – hanno dichiarato senza mezzi termini che il sindaco Giulivi non ha più i numeri per governare e che deve dimettersi. "Hanno tentato fino all'ultimo di negare la crisi di maggioranza, ma i fatti li hanno smentiti," ha commentato il capogruppo il Partito Democratico di Venaria. "Venaria merita di meglio. Siamo stufi di assistere a consigli comunali dove manca il numero legale".
L'instabilità politica che si sta verificando a Venaria sta pesando sulle spalle dei cittadini. Senza una maggioranza coesa, la capacità dell'amministrazione di governare la città con efficacia è seriamente compromessa. Le opposizioni hanno sottolineato che i venariesi meritano una guida stabile e presente, in grado di garantire un futuro sicuro e servizi efficienti.
I consiglieri hanno denunciato pubblicamente lo stato di degrado in cui versa la città. Mancano servizi essenziali per i cittadini: l'erba è alta, le strade sono dissestate, le palestre scolastiche non sono idonee per le attività fisiche. I quattro centri di incontro sono chiusi per mancanza di manutenzione, e il campo da calcio Don Mosso è in stato di abbandono. La bocciofila è chiusa da anni, così come il "rottelliere", lasciando i ragazzi senza un luogo adeguato per fare sport. Le aree per le attività sportive sono abbandonate a se stesse, mentre le zone di sgambamento per i cani sono trascurate, piene di buche e con l'erba alta. Non si capisce la costruzione de nuovo Hub Culturale, e l'ospedale vecchio, invece di essere trasformato in una struttura sanitaria utile alla cittadinanza, dovrebbe diventare per l’amministrazione Giulivi un albergo. A tutto questo si aggiunge l'aumento delle tasse.
La richiesta di dimissioni e l’appello finale
Alla luce di questi problemi, il messaggio degli organizzatori della conferenza stampa è stato chiaro: il sindaco Giulivi deve dimettersi, non essendo più in grado di amministrare la città. La conferenza si è conclusa con un richiamo alla stabilità politica, necessaria per garantire il futuro di Venaria. "Un sindaco non può fare l'influencer sui social; deve pensare ad amministrare la città," è stata la frase con cui è stato chiuso l'incontro, evidenziando la necessità di una leadership concreta e concentrata sui bisogni della comunità.
Il futuro di Venaria Reale è, ora più che mai, incerto. La mancanza di una maggioranza solida e la percezione di un'amministrazione non all'altezza stanno pesando sulla qualità della vita dei cittadini. Gli occhi della comunità restano puntati sul sindaco Giulivi e sui prossimi passi che vorrà intraprendere per il bene della città.