Gli associati della Coldiretti del comune di Trofarello hanno subito ingenti danni alle strutture delle aziende agricole a causa della violenta tempesta di vento e grandine che si è abbattuta ieri 7 luglio sulla regione. Questa volta, i danni più rilevanti sono stati provocati principalmente dalle forti raffiche di vento che hanno devastato serre, tetti e altre infrastrutture vitali per l'attività agricola. Sul territorio adiacente, nella zona di Santena, solo un mese fa si era verificata una grandinata eccezionale che aveva costretto i comuni locali ad utilizzare gli spalaneve per liberare le strade dai chicchi di grandine accumulati. La frequenza e l'intensità di questi eventi meteorologici estremi stanno mettendo a dura prova la resilienza delle aziende agricole locali. Di fronte a questi eventi catastrofici, Coldiretti Torino ha lanciato un appello urgente affinché le istituzioni a tutti i livelli adottino politiche concrete per aiutare le imprese agricole a fronteggiare il cambiamento climatico. L'associazione ritiene che misure tempestive e mirate siano ormai non più rinviabili per proteggere il settore agricolo, fondamentale per l'economia e la sicurezza alimentare del territorio. "Non possiamo più permetterci di ignorare gli effetti del cambiamento climatico sulle nostre comunità agricole" ha dichiarato un portavoce di Coldiretti Torino. "Le aziende agricole necessitano di supporto per adottare tecnologie e pratiche più resilienti, e per riparare i danni subiti dalle infrastrutture. È essenziale che vengano stanziati fondi per la prevenzione e la gestione delle emergenze climatiche”. Gli agricoltori di Trofarello e delle zone circostanti sono ora impegnati nella difficile operazione di valutazione dei danni e di ricostruzione delle strutture distrutte. La speranza è che le istituzioni rispondano prontamente a questo appello, garantendo gli aiuti necessari per permettere alle aziende di riprendersi e continuare la loro attività. L'evento di ieri è solo l'ultimo di una serie di episodi estremi che hanno colpito la regione negli ultimi anni, dimostrando la necessità di un'azione immediata e coordinata per proteggere il futuro dell'agricoltura piemontese.