Nella notte tra il 7 e l'8 ottobre, a Rivoli (TO), un episodio di violenza ha sconvolto il Pronto Soccorso dell'ospedale di Rivoli. Un giovane di 33 anni, residente a Rivoli, è stato prelevato dalla sua abitazione da un'ambulanza del 118 in stato di alterazione psicofisica e trasportato d'urgenza in ospedale. L'intervento di soccorso sembrava essersi concluso regolarmente, ma all'arrivo in struttura sanitaria, la situazione ha improvvisamente preso una piega drammatica.
Il giovane, in preda a un comportamento fortemente agitato e violento, ha iniziato ad aggredire chiunque si trovasse nei paraggi, coinvolgendo medici, infermieri e persino una guardia giurata in servizio. La sua furia non si è fermata all'interno dell'ospedale: una volta fuggito nel cortile, ha preso di mira l'auto di un infermiere, danneggiandola a calci.
Vista la gravità della situazione, è stato necessario l'intervento dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Rivoli, che sono riusciti a immobilizzare l'uomo e a identificarlo. Il giovane era già noto alle forze dell'ordine ed era agli arresti domiciliari per una precedente condanna legata a un furto aggravato.
Dopo l'episodio di violenza, l'uomo è stato arrestato e trasferito presso il carcere "Lorusso e Cutugno" di Torino. Le accuse a suo carico comprendono violenza e lesioni a pubblico ufficiale, aggressione al personale medico e danneggiamento aggravato. La misura cautelare è stata emessa durante le indagini preliminari e, come previsto dalla legge, l'uomo resta presunto non colpevole fino a eventuale sentenza definitiva.
L'episodio ha destato grande preoccupazione tra il personale sanitario, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza negli ambienti ospedalieri e sulle difficoltà che spesso gli operatori sanitari devono affrontare durante l'assistenza a pazienti in condizioni di alterazione psicofisica.