Nella tarda serata di lunedì 23 settembre, poco prima della mezzanotte, il quartiere Barriera di Milano a Torino è stato teatro di un tragico episodio di violenza domestica culminato in omicidio. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Torino sono intervenuti prontamente in un appartamento di via Cigna 66, dove era stato segnalato un violento litigio familiare. Giunti sul posto, hanno trovato Roua Nabi una donna di 35 anni, separata e di origine tunisina, gravemente ferita da una coltellata. La vittima, che viveva con i suoi figli minori, è stata immediatamente soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata d'urgenza in ospedale, ma purtroppo è deceduta poco dopo. Le prime ricostruzioni degli investigatori indicano come responsabile dell’aggressione l’ex marito della vittima, Ben Alaya Abderlkader, un cittadino tunisino di 48 anni. Nonostante fosse soggetto a un divieto di avvicinamento dal mese di agosto, monitorato tramite braccialetto Braccialetto anti-stalking, l’uomo avrebbe violato queste misure di sicurezza, colpendo la donna davanti ai figli, prima di darsi alla fuga. Grazie all’immediato intervento delle forze dell’ordine, l’aggressore è stato rintracciato poco dopo il delitto, arrestato con l’accusa di omicidio e successivamente trasferito presso il carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Le indagini, coordinate dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino, mirano ora a chiarire le esatte circostanze dell'accaduto. Si è appreso che il braccialetto elettronico, non abbia funzionato correttamente.
Una tragedia annunciata
Questo ennesimo caso di femminicidio scuote nuovamente Torino e in particolare il quartiere di Barriera di Milano, una zona spesso segnata da episodi di criminalità e disagio sociale. La vittima aveva già denunciato episodi di violenza e, da agosto, era stato disposto il divieto di avvicinamento nei confronti dell’ex coniuge, segnale di un’escalation di violenze che purtroppo non è stata fermata in tempo. L'omicidio evidenzia ancora una volta la necessità di maggiori tutele e misure di prevenzione nei confronti delle vittime di violenza domestica, affinché possano essere protette efficacemente e non debbano vivere nella costante paura di ulteriori aggressioni. Il tragico evento richiama l'attenzione sulla piaga del femminicidio in Italia, un fenomeno che continua a mietere vittime nonostante l'adozione di leggi e strumenti volti a prevenirlo. I dati parlano chiaro: ogni anno, centinaia di donne perdono la vita per mano di partner o ex partner in episodi di violenza che, come in questo caso, spesso avvengono anche davanti ai figli, segnando in modo indelebile le loro vite.