Cronaca | Stresa | 09/10/2025 12:24:53

Stresa – Isola Madre, 17 pappagalli sequestrati dai Carabinieri : giardino zoologico senza licenza


Stresa - Scoperta all’Isola Madre un’attività di esposizione di animali priva di licenza ministeriale. I Carabinieri del Nucleo CITES hanno sequestrato esemplari esotici di specie protette, privi di documentazione e marcaggio identificativo .


Stresa (VB) – I Carabinieri del Nucleo CITES di Torino hanno scoperto un’attività di giardino zoologico abusivo all’interno del celebre Giardino Botanico e Palazzo delle Terre Borromeo dell’Isola Madre, nel comune di Stresa (Verbania). L’operazione, condotta nei giorni scorsi, ha portato all’elevazione di una sanzione amministrativa di 30.000 euro e al sequestro di 17 pappagalli appartenenti a specie tutelate dalla Convenzione di Washington (CITES).
Secondo quanto emerso dal controllo amministrativo, la struttura avrebbe esercitato attività di esposizione al pubblico di animali vivi senza la necessaria licenza ministeriale, obbligatoria per legge ai sensi della normativa che disciplina i giardini zoologici. Per tale motivo, i militari hanno contestato la violazione e comminato la pesante sanzione alla società che gestisce l’impianto.
Durante l’ispezione, scattata a seguito di una segnalazione, i Carabinieri del Nucleo CITES hanno rinvenuto all’interno delle voliere del giardino botanico 17 esemplari di pappagalli appartenenti a diverse specie esotiche, alcune delle quali incluse negli allegati A e B del Regolamento (CE) n. 338/97, che tutela la fauna minacciata di estinzione.
Tra gli uccelli sequestrati figurano:
•    1 esemplare di Cyanoramphus novaezelandiae (kakariki);
•    8 esemplari di Pyrrhura molinae (conuro guance verdi);
•    2 esemplari di Agapornis personata (inseparabile mascherato);
•    4 esemplari di Platycercus eximius (rosella comune);
•    2 esemplari di Myiopsitta monachus (pappagalli monaci).
Alcuni animali risultavano privi di marcaggio identificativo (anello), mentre tutti erano sprovvisti della documentazione necessaria a dimostrarne la legale provenienza e detenzione.
Non essendo stato possibile fornire alcuna prova sull’origine lecita degli esemplari, i militari hanno disposto il sequestro degli animali, che sono stati affidati in custodia giudiziaria alla stessa struttura. Contestualmente, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria il Direttore Operativo della società che gestisce la proprietà, per violazioni alla normativa sulla detenzione e commercio di specie protette.
L’operazione si inserisce nell’ambito delle attività di controllo del commercio e della detenzione di esemplari esotici portate avanti dal Nucleo Carabinieri CITES di Torino, che opera anche attraverso il monitoraggio del web, dei social network e delle strutture di vendita o allevamento di animali.
I Carabinieri ricordano che la detenzione di specie tutelate dalla Convenzione CITES, regolamentata in Italia dalla Legge n. 150 del 1992, richiede specifica documentazione che attesti la provenienza legale dell’animale. È vietato catturare in natura, possedere, esporre, cedere o commerciare esemplari appartenenti a tali specie senza regolare certificazione.
La vicenda mette ancora una volta in luce la necessità di un rigoroso rispetto delle norme internazionali sulla tutela della fauna, per contrastare il traffico illegale di animali esotici e salvaguardare la biodiversità.

Si precisa che il presente procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui ogni valutazione è da considerare allo stato degli atti e fatte salve le successive valutazioni di merito. 

 


Autore:
Nicola Cuomo