









Nella mattinata odierna del 10 ottobre, la Polizia di Stato della Questura di Torino, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione a dieci misure cautelari personali emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino. I provvedimenti – consistenti nell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria e nell’obbligo di dimora nel comune di Torino con divieto di allontanamento dall’abitazione nelle ore serali e notturne (19.30-7.30) – riguardano soggetti indagati a vario titolo per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, violenza privata aggravata e danneggiamento.
Le indagini e gli episodi contestati
Le misure rappresentano l’esito di un’articolata attività investigativa condotta dalla Digos e dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, che ha ricostruito una serie di episodi di tensione e violenza verificatisi nel capoluogo piemontese tra ottobre 2023 e aprile 2024, nel corso di diverse manifestazioni di protesta.
Tra i fatti :
• 2 e 3 ottobre 2023 – Festival delle Regioni e Province Autonome: in concomitanza con la visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di altre alte cariche dello Stato, due cortei non preavvisati hanno tentato di superare ripetutamente i cordoni delle Forze dell’Ordine, con spintoni, calci, sputi e lanci di oggetti. Diversi agenti furono colpiti anche con aste di bandiera.
• 17 novembre 2023 – Corteo studentesco contro la riforma Valditara: i manifestanti, violando le prescrizioni imposte dal Questore, entrarono in contatto con il personale del Reparto Mobile, opponendo resistenza alle disposizioni relative al percorso autorizzato.
• 5 dicembre 2023 – Scontri al campus universitario “Einaudi”: durante un volantinaggio organizzato dal Fuan, circa un centinaio di studenti dei collettivi di sinistra impedirono l’accesso all’ateneo a una decina di giovani del movimento universitario. L’intervento della Polizia si rese necessario per evitare il contatto diretto, ma gli agenti furono aggrediti con calci, pugni e lanci di oggetti, con un bilancio di dieci operatori feriti.
• 13 febbraio 2024 – Manifestazione pro Palestina davanti alla sede RAI di via Verdi: anche in questo caso si registrarono violenti tentativi di forzare i cordoni di sicurezza. Gli operatori delle Forze dell’Ordine vennero colpiti con sputi, calci e aste di bandiera, riportando sette feriti tra Polizia e Carabinieri. Nella stessa circostanza, un gruppo di manifestanti fece irruzione all’interno del McDonald’s di via Sant’Ottavio, causando imbrattamenti e danni per circa 10.000 euro.
• 29 aprile 2024 – Corteo contro il G7 di Venaria: durante la riunione ministeriale su Clima, Energia e Ambiente, un corteo non autorizzato si snodò per le vie del centro di Torino. I manifestanti tentarono più volte di raggiungere le aree in cui soggiornavano le delegazioni internazionali, affrontando gli agenti con sputi, spintoni e lanci di oggetti. Tre agenti del Reparto Mobile rimasero feriti e un mezzo di servizio venne danneggiato.
Parallelamente all’esecuzione delle misure cautelari, la Questura ha eseguito 13 perquisizioni domiciliari, delegate dalla Procura, nei confronti di persone denunciate per reati connessi a blocco stradale e ferroviario, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e violazione di domicilio, commessi nel corso delle più recenti manifestazioni pro Palestina del 22 e 24 settembre e del 2 ottobre 2025.
Alcuni dei soggetti perquisiti risultano essere anche tra i destinatari delle misure restrittive odierne. Gli investigatori li hanno inoltre identificati in occasione della manifestazione nazionale pro Palestina svoltasi a Roma lo scorso 4 ottobre.
Complessivamente, nel quadro delle indagini relative agli episodi del 2023 e del 2024, la Polizia di Stato aveva già denunciato 37 persone per resistenza aggravata, oltraggio a pubblico ufficiale, violenza privata aggravata, danneggiamento e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.
Le autorità sottolineano che tutti i soggetti coinvolti sono da considerarsi non colpevoli fino a sentenza definitiva di condanna, in ossequio al principio di presunzione di innocenza sancito dall’ordinamento.
Negli ultimi anni, Torino si è confermata una delle piazze italiane più attive sul fronte delle mobilitazioni politiche e studentesche. Le indagini odierne rientrano in una più ampia strategia di monitoraggio e contrasto dei fenomeni di violenza durante le manifestazioni pubbliche, con l’obiettivo – spiegano fonti investigative – di “garantire il diritto di protesta nel rispetto della legalità e della sicurezza collettiva”.









