Cronaca | Venaria Reale | 22/10/2025 10:28:02

Operazione “Chain Smoking” tra Torino, Caselle e Venaria: fermata organizzazione criminale


Carabinieri e Guardia di Finanza– Operazione “Chain Smoking”: smantellata un’organizzazione attiva tra Torino, Venaria e Caselle, dedita al traffico di tabacco, alla contraffazione e alla riduzione in schiavitù




Una vasta operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato alla luce un imponente sistema criminale dedito al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, alla contraffazione e allo sfruttamento del lavoro. L’inchiesta, denominata convenzionalmente “Chain Smoking”, ha permesso di scoprire cinque opifici clandestini e due depositi occulti destinati alla produzione e allo stoccaggio di sigarette contraffatte, dislocati tra Torino e la cintura nord del capoluogo piemontese.
Secondo quanto emerso, i laboratori si trovavano nei quartieri torinesi di Madonna di Campagna, Barca e Rebaudengo, nonché nei comuni di Caselle Torinese e Venaria Reale. Gli stabilimenti erano abilmente mimetizzati all’interno di aree industriali, apparentemente dedite ad attività lecite, ma dotati di linee produttive sofisticate e completamente automatizzate. I macchinari consentivano di assemblare e confezionare pacchetti di sigarette a ritmi industriali, utilizzando tabacco di provenienza extra-unionale e materiali di confezionamento contraffatti recanti i marchi di note multinazionali del settore.
Nel corso dei sequestri, i militari hanno rinvenuto oltre 230 tonnellate di tabacco lavorato e circa 22 tonnellate di sigarette già confezionate, oltre a 538 milioni di componenti destinati al confezionamento illecito (filtri, cartine, pacchetti e cartoncini falsificati). I siti erano alimentati da gruppi elettrogeni autonomi per evitare di destare sospetti attraverso i picchi di consumo energetico, mentre le finestre erano oscurate per impedire l’osservazione dall’esterno.
All’interno degli opifici, gli investigatori hanno trovato anche alloggi di fortuna destinati ai lavoratori, perlopiù cittadini dell’Europa dell’Est – ucraini, rumeni e moldavi – impiegati in condizioni di sfruttamento estremo. Gli operai venivano rinchiusi nei capannoni, costretti a turni massacranti, privati del contatto con l’esterno e di ogni tutela in materia di sicurezza e salute. Sono state arrestate in flagranza di reato otto persone, di nazionalità ucraina, rumena e moldava, con l’accusa, a vario titolo, di contrabbando, contraffazione, riduzione in schiavitù e sfruttamento del lavoro.
Le perizie sulle linee di produzione hanno rivelato la capacità di ciascun impianto di produrre fino a 48 mila pacchetti di sigarette al giorno. Si stima che nel periodo di attività clandestina siano stati immessi sul mercato nero oltre 35 milioni di pacchetti, per un valore complessivo di circa 175 milioni di euro, con una correlata evasione di accise e IVA pari a circa 140 milioni di euro.
L’operazione rappresenta un esempio di sinergia istituzionale tra le Forze dell’Ordine. Dopo i sequestri, infatti, la collaborazione si è estesa anche all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e alla Città Metropolitana di Torino per la gestione e la distruzione del materiale illecito. Le indagini proseguono per delineare compiutamente la rete criminale e le sue diramazioni internazionali

 


Autore:
Nicola Cuomo