Val di Chy (TO), 16 settembre 2024 – I Carabinieri Forestali del Nucleo di Settimo Vittone, impegnati in una notifica relativa a un caso di abusivismo edilizio, si sono imbattuti in una scoperta inaspettata: una coltivazione di marijuana in un'area rurale del comune di Val di Chy, in provincia di Torino.
I militari si trovavano sul posto per la notifica di atti riguardanti la trasformazione e modificazione del suolo, avvenute senza le necessarie autorizzazioni. Durante l'attività, hanno percepito un forte odore, tipico della marijuana, provenire dai terreni circostanti. Insospettiti dall’intenso aroma, hanno deciso di approfondire la situazione effettuando una perquisizione dell’area rurale.
L’indagine ha portato al rinvenimento di una recinzione ben nascosta, costruita con assi di legno e rete metallica e ulteriormente mimetizzata con dei teli. All'interno di questa area recintata, era stato allestito un sistema di irrigazione che garantiva il buon sviluppo di quattro piante rigogliose di canapa indiana, già in stato di avanzata crescita.
La perquisizione non si è fermata lì. I Carabinieri Forestali hanno deciso di estenderla anche all'interno di una roulotte presente sulla proprietà, appartenente a due soggetti di nazionalità olandese. All'interno della roulotte, i militari hanno rinvenuto infiorescenze essiccate di marijuana e hashish, oltre a fertilizzanti e strumenti destinati al consumo delle sostanze stupefacenti.
I due proprietari del terreno, un uomo e una donna, sono stati denunciati dai Carabinieri alla Procura della Repubblica di Ivrea per la coltivazione di sostanze stupefacenti, una pratica severamente vietata dalla legge italiana se non autorizzata per scopi scientifici o terapeutici. Tutto il materiale rinvenuto, comprese le piante di canapa, le infiorescenze, i fertilizzanti e gli strumenti per il consumo, è stato sottoposto a sequestro.
L'intervento dei Carabinieri Forestali di Settimo Vittone mette in luce ancora una volta l'importanza delle attività di controllo del territorio, anche quando mirate ad ambiti apparentemente lontani dal traffico di sostanze stupefacenti, come il contrasto all’abusivismo edilizio. La sinergia tra queste operazioni consente di garantire un maggiore controllo sulle attività illecite presenti nelle aree rurali, tutelando il territorio e la comunità.
Questo episodio rappresenta un ulteriore esempio dell'impegno delle forze dell'ordine nel contrasto alle coltivazioni illegali di cannabis e ad ogni forma di attività legata alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti, un fenomeno che, nonostante gli sforzi, continua a rappresentare una problematica diffusa anche nelle zone rurali e meno densamente popolate.