









Maxi operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Torino, con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro, nell’ambito di una vasta campagna di controlli mirata a contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e a verificare il rispetto delle normative sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le ispezioni, svolte in diversi comuni della provincia, hanno portato alla denuncia in stato di libertà di otto persone — sette cittadini italiani e uno straniero — ritenute responsabili di varie violazioni in materia di sicurezza sul lavoro e di impiego di personale irregolare.
Nel corso delle verifiche, i militari hanno passato al setaccio nove attività imprenditoriali tra Torino, Moncalieri, Rivoli, Venaria Reale, Settimo Torinese, Montanaro e Groscavallo, identificando complessivamente 18 lavoratori, dei quali cinque sono risultati “in nero”. Sono state disposte diverse sospensioni delle attività e comminate sanzioni amministrative per un totale di 66.800 euro.
Torino, bar sotto sequestro per gravi irregolarità
Nel capoluogo piemontese, i controlli hanno interessato un bar situato in via Cravero, dove i Carabinieri hanno riscontrato l’impiego di un lavoratore privo di contratto, l’assenza del documento di valutazione dei rischi (DVR) e la presenza di telecamere di videosorveglianza non autorizzate, utilizzate per un controllo occulto dei dipendenti.
Per le gravi violazioni accertate, è stato disposto il provvedimento di sospensione immediata dell’attività.
Un’analoga misura è stata applicata anche nei confronti di un negozio all’interno della stazione di Porta Nuova, dove è emersa la mancata redazione del DVR, requisito essenziale per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Rivoli, Moncalieri e Venaria: violazioni su formazione, sicurezza e privacy
A Rivoli, il titolare di una pizzeria è stato deferito all’autorità giudiziaria per non aver aggiornato la formazione obbligatoria del personale addetto al servizio di prevenzione e protezione, come previsto dal decreto legislativo 81/2008.
A Moncalieri, i militari hanno scoperto una carrozzeria dotata di impianti di videosorveglianza non autorizzati e priva della valutazione dei rischi. Anche in questo caso, l’attività è stata sospesa fino alla regolarizzazione delle posizioni.
Nel comune di Venaria Reale, invece, la titolare di un centro massaggi è stata sanzionata per aver effettuato pagamenti delle retribuzioni in contanti, senza tracciabilità, in violazione delle norme in materia di trasparenza dei rapporti di lavoro.
Montanaro e Settimo Torinese: telecamere illegali e mancata prevenzione
A Montanaro, i Carabinieri hanno ispezionato due bar, riscontrando la presenza di sistemi di videosorveglianza installati senza l’autorizzazione degli enti competenti. In uno dei locali è stato inoltre individuato un lavoratore “in nero”, circostanza che ha determinato la sospensione dell’attività imprenditoriale.
A Settimo Torinese, l’amministratore unico di una sartoria è stato denunciato per non aver nominato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) e per aver installato un impianto di videosorveglianza non conforme alla normativa.
Cantiere sospeso a Groscavallo: operai senza formazione né visite mediche
L’attività di controllo si è estesa anche al settore edile, particolarmente esposto ai rischi per la sicurezza dei lavoratori.
A Groscavallo, i Carabinieri hanno ispezionato un cantiere dove un’impresa impiegava personale non regolarmente assunto, privo di formazione specifica e senza la prescritta sorveglianza sanitaria. Le gravi carenze riscontrate hanno comportato la sospensione immediata dell’attività.
Indagini coordinate dalle Procure di Torino e Ivrea
Le indagini penali connesse ai controlli sono coordinate dalle Procure della Repubblica di Torino e Ivrea, competenti per territorio.
L’attività dell’Arma rientra in un piano di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare che mira non solo a sanzionare le imprese inadempienti, ma anche a tutelare i lavoratori e a garantire condizioni di concorrenza leale tra aziende.
Le operazioni proseguiranno anche nelle prossime settimane, con ispezioni mirate nei settori considerati più a rischio, come ristorazione, artigianato e edilizia.









